Dazi: cosa sono, quando vanno pagati e come calcolarli

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Dazi

I dazi doganali corrispondono a un introito fiscale per lo Stato. È importante sapere cosa sono e come calcolarli, anche se, qualche volta, può risultare piuttosto complicato. Per questo motivo, in soccorso ad aziende e imprese che operano nel settore del commercio nazionale e internazionale, esistono specifici operatori doganali, come ad esempio www.martinoparisi.it che svolgono, al posto del cliente, i calcoli dei relativi dazi e le pratiche doganali per la commercializzazione della merce all’estero.

I dazi doganali sono imposte indirette applicate su tutti i prodotti che sono importati ed esportati dallo Stato che li applica. Nel caso specifico dell’Europa, i dazi sono attribuibili a tutti i prodotti importati o esportati nei confronti di tutti gli Stati che non appartengono alla Comunità Economica Europea (CEE).

Per l’Italia, l’entità dei dazi può variare in base alla natura merceologica del bene, ma bisogna considerare il valore e il tipo di prodotto importato per queste operazioni doganali. In linea generale, il calcolo dei dazi doganali si basa prendendo come punto di riferimento il valore del bene al quale è applicato una percentuale che è compresa tra lo 0 e il 20%. Sono inoltre considerate anche le spese di spedizione e di assicurazione del prodotto.

 

La percentuale dei dazi doganali dipende dalla tipologia del prodotto. A tale scopo, è utile menzionare il TARIC, inteso come il servizio contenente dati e codici sui prodotti suscettibili di operazioni doganali. Ogni prodotto, infatti, è accompagnato da un codice TARIC di 10 cifre che permette d’identificare la percentuale del dazio da applicare.

Tali imposte sono diventate di uso comune quando si è iniziato a sentir parlare dei dazi doganali USA imposti dal presidente Trump per le importazioni di acciaio e alluminio. Da qui è nata la famosa “guerra dei dazi”.

Dazi doganali: quando si pagano e quando non si pagano

Per l’applicazione dei dazi doganali ogni Stato che importa dei prodotti stabilisce in maniera autonoma l’imposta da applicare. I dazi non si pagano in determinati casi. Ad esempio quando un prodotto è  scambiato tra due cittadini privati che vendono e acquistano merce per uso personale. Allo stesso modo, i dazi non si applicano generalmente per prodotti di basso valore che, nel caso specifico dell’Italia, deve essere inferiore ai 45 €.

I dazi doganali invece si pagano sempre quando:

  • la merce è oggetto di scambio tra cittadini privati che, seppur non a finalità commerciale, supera il valore minimo per cui non si applica l’imposta stabilita dallo Stato da cui si spedisce;
  • la merce è oggetto di scambio commerciale con finalità di vendita.Dazi

Relativamente l’Italia, quando si applica il dazio doganale è importante prendere il sopramenzionato TARIC. Si tratta di una sequenza identificativa di 10 cifre che consente d’identificare la tipologia di prodotto. In linea generale, le prime quattro cifre servono a classificare la categoria di appartenenza, mentre le successive sei cifre identificano la sottocategoria di merce.

Nella maggior parte dei casi i dazi doganali sono pagati dall’importatore tramite una dichiarazione doganale e corrispondono a un introito fiscale per lo Stato che le incassa.

Il calcolo dei dazi doganali può dipendere da diversi fattori. La prima cosa che si può considerare è il valore della merce in arrivo, anche vista come valore teorico della merce al momento dell’importazione. Un altro caso in cui si può calcolare il dazio è la quantità della merce importata, vale a dire, la tassazione in proporzione all’unità di misura specifica.

Dazi doganali Italia: quando si pagano

Relativamente l’Italia, quando si importa un prodotto proveniente da uno Stato esterno all’Unione Europea, bisogna considerare:

  1. i costi amministrativi del vettore responsabile della riscossione
  2. l’Iva e la percentuale che ciascuno stato applica per l’imposta indiretta
  3. le spese di trasporto e di assicurazione
  4. il valore intrinseco.

Oltretutto, se il valore del prodotto è superiore ad € 150 si applicano sia i dazi doganali che l’Imposta sul Valore Aggiunto. In caso contrario, se il prodotto oggetto di scambio commerciale ha un valore inferiore ad € 150 è necessario corrispondere soltanto l’Imposta sul Valore Aggiunto.

Se dall’Italia sono considerati i prodotti esportati verso Stati extra europei per il calcolo dei dazi doganali è necessario considerare la regolamentazione propria dello Stato d’importazione. In questo caso specifico, tuttavia, bisogna dimostrare che la merce è spedita al di fuori del territorio europeo. Per tutti i prodotti spediti in territorio fuori dall’Unione Europea, non è necessario pagare neanche l’Imposta sul Valore Aggiunto, meglio conosciuta come Iva. È sufficiente allegare:

  • copia della fattura;
  • documento di trasporto;
  • dichiarazione delle autorità doganali nel paese di destinazione.